Le  indicazioni sulla contribuzione per gli agenti temporanei nell’UE

Fornite le istruzioni per la presentazione delle domande per il versamento dei contributi maturati in Unione europea nel fondo pensionistico del paese d’origine (INPS, circolare 21 maggio 2025, n. 93).

L’INPS ha fornito indicazioni in materia di facoltà, per il personale delle amministrazioni pubbliche iscritto alla Gestione pubblica e collocato fuori ruolo per assumere un impiego o per l’espletamento di un incarico temporaneo presso le istituzioni dell’Unione europea, di chiedere il versamento nel fondo pensionistico del paese d’origine di parte dei contributi maturati nello speciale regime pensionistico dell’UE, al fine di costituire o di mantenere la propria posizione assicurativa aperta.

L’agente temporaneo può presentare la domanda all’ufficio competente del fondo pensionistico dell’Unione europea. La richiesta deve essere inviata dall’interessato anche all’amministrazione pubblica di appartenenza.

Successivamente alla presentazione della domanda all’ufficio competente del Fondo pensionistico dell’Unione europea, l’ufficio dovrà inviarla al Polo specialistico nazionale trasferimenti diritti a pensione Ue istituito presso la Direzione provinciale di Avellino.

La domanda dovrà contenere:

– i dati anagrafici dell’interessato;
– l’amministrazione pubblica datrice di lavoro, che ha concesso il collocamento fuori ruolo e la data dalla quale ha inizio il relativo periodo;
– la Cassa della Gestione pubblica presso la quale affluivano i contributi prima del collocamento fuori ruolo e nella quale, attraverso l’esercizio di tale facoltà, si chiede di versare la contribuzione mensile;
– la percentuale dell’aliquota contributiva scelta che, dal 1° luglio 2024, non può superare il 24,2% dello stipendio mensile.

Infine, l’interessato dovrà comunicare, al citato Polo specialistico, l’ammontare dell’imponibile dello stipendio percepito presso l’istituzione dell’Unione europea dove presta servizio, che rappresenta la base imponibile per l’applicazione dell’aliquota contributiva scelta.

Ebiart Friuli-Venezia Giulia: contributo per i servizi educativi per l’infanzia

È possibile inviare le domande per accedere al contributo

L’Ente bilaterale per l’artigianato del Friuli-Venezia Giulia ha comunicato che dal 15 maggio e fino al termine massimo di 90 giorni dalla fine delle lezioni è possibile presentare la domanda per accedere al contributo per i servizi educativi per l’infanzia.

 

I beneficiari sono i lavoratori dipendenti, titolari, soci e collaboratori familiari/coadiuvanti delle imprese che aderiscono al sistema bilaterale. Il contributo spetta ad un solo genitore per nucleo familiare, anche se lavoratori o titolari di aziende diverse ed entrambe aderenti all’Ebiart, per ogni figlio iscritto ai servizi educativi per l’infanzia.

 

Il beneficio è pari al 20% delle retta di frequenza, pagata per l’intero anno scolastico fino ad un contributo massimo di 1.000,00 euro per anno educativo. La richiesta di ammissione al contributo deve essere redatta sul modulo W1, scaricabile dal sito internet dell’Ente, allegando alla documentazione la copia delle fatture ricevute e la certificazione dello stato di famiglia. 

È legge la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese

Pubblicata in Gazzetta ufficiale la normativa che attua l’articolo 46 della Costituzione (Legge 15 maggio 2025, n. 76).

La Legge n. 76/2025 recante “Disposizioni per la partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese” è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 26 maggio 2025, in attuazione dell’articolo 46 della Costituzione e nel rispetto dei principi e dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e internazionale.

In particolare, la normativa ha la finalità di disciplinare la partecipazione gestionale, economica e finanziaria, organizzativa e consultiva dei lavoratori all’organizzazione, ai profitti e ai risultati, nonché alla proprietà delle aziende.

Più nel dettaglio, nelle imprese nelle quali lo statuto prevede che l’amministrazione e il controllo siano esercitati da un consiglio di gestione e da un consiglio di sorveglianza, in base al sistema dualistico di cui agli articoli 2409-octies e seguenti del Codice civile, gli statuti possono prevedere, qualora disciplinata dai contratti collettivi, la partecipazione di uno o più rappresentanti dei lavoratori dipendenti al consiglio di sorveglianza.
Invece, nel caso delle società che non adottano il sistema dualistico, gli statuti possono prevedere, qualora disciplinata dai contratti collettivi, la partecipazione al consiglio di amministrazione e anche al comitato per il controllo sulla gestione di cui all’articolo 2409-octiesdecies del Codice civile, se costituito, di uno o più amministratori, rappresentanti gli interessi dei lavoratori dipendenti.
In materia di distribuzione degli utili, la Legge in commento dispone che in caso di distribuzione ai lavoratori dipendenti di una quota degli utili di impresa non inferiore al 10% del totale, il limite dell’importo complessivo soggetto all’imposta sostitutiva venga elevato a 5.000 euro lordi.
Inoltre, la normativa stabilisce che possono essere previsti piani di partecipazione finanziaria dei lavoratori dipendenti. Più nel dettaglio, per il 2025 i dividendi corrisposti ai lavoratori e derivanti dalle azioni attribuite in sostituzione di premi di risultato, per un importo non superiore a 1.500 euro annui, sono esenti dalle imposte sui redditi per il 50% del loro ammontare.
Sul piano organizzativo, si prevede la possibilità di istituire commissioni paritetiche, finalizzate alla predisposizione di proposte di piani di miglioramento e di innovazione dei prodotti, dei processi produttivi, dei servizi e dell’organizzazione del lavoro.
Si stabilisce anche che le RSU e le RSA possano essere preventivamente consultate in merito alle scelte aziendali. Viene prevista una formazione, anche in forma congiunta, di durata non inferiore a dieci ore annue per i rappresentanti facenti parte delle commissioni paritetiche citate.
Le disposizioni della legge in argomento si applicano alle società cooperative in quanto compatibili.
Infine, viene istituita la Commissione nazionale permanente per la partecipazione dei lavoratori presso il CNEL.

 

CCNL Commercio Cifa – Confsal: sottoscritto il contratto intersettoriale

Maggiore valorizzazione al benessere dei lavoratori ed alla loro sicurezza

Nei giorni scorsi è stato sottoscritto il CCNL intesettoriale che offre ai lavoratori del  terziario, commercio, distribuzione, servizi, turismo e pubblici esercizi, tutele e condizioni economiche fra le più favorevoli del settore.

Secondo i sindacati il rinnovo valorizza la qualità e l’innovazione oltre che il benessere dei lavoratori, le loro competenze, la tutela e sicurezza dei luoghi di lavoro e la crescita delle imprese. Come obiettivo principale vi è la centralità della persona e la competitività delle imprese sono strettamente collegate alle condizioni di benessere dei lavoratori.

Ampio spazio è stato inoltre dedicato ai temi della digitalizzazione, dell’intelligenza artificiale e della formazione continua, considerati elementi strategici per accompagnare lavoratori e imprese nella transizione tecnologica e organizzativa in atto.

Previsto, infine, l’aumento dei livelli retributivi,al di sopra dello standard retributivo degli altri contratti del settore. 

CCNL Funzioni Locali: resoconto della trattativa con le OO.SS.

Continua il confronto tra le Parti sociali per il rinnovo del contratto di settore

Il 22 maggio 2025 si è tenuto l’incontro tra le sigle sindacali e l’Aran per la prosecuzione del tavolo negoziali finalizzato al rinnovo del contratto collettivo nazionale Funzioni Locali per il triennio 2022-2024. 

In apertura, l’Aran ha sottolineato che viste le novità del DL PA, il quale prevede una possibilità di integrazione del fondo del salario accessorio, sia possibile superare le posizioni espresse sulla carenza delle risorse per il contratto nazionale. 

Le Organizzazioni sindacali invece hanno illustrato le importanti criticità applicative e la disomogeneità dell’impatto della norma sugli Enti, in quanto esclude Camere di Commercio, Enti Regionali, Unioni dei Comuni, Consorzi e ASP, e non è applicabile agli Enti “non virtuosi”.  Inoltre, ritengono che in presenza di risorse per il rinnovo del contratto, queste andrebbero destinate a tutti i dipendenti tramite il tabellare. 

Infine, a parere delle stesse sigle, finché il Governo non destinerà risorse direttamente al rinnovo contrattuale, non sarà possibile ridurre il gap che sussiste tra il comparto Funzioni Locali e gli altri comparti del pubblico impiego. 

Dunque, in conclusione, le OO.SS. lamentano che molte delle loro proposte siano rimaste inevase, come in tema di: 

– inquadramento di tutte le Educatrici e delle Insegnanti nell’Area dei Funzionari;

– superamento dell’Area degli Operatori;

-inserimento di un’Area delle Elevate Professionalità;

– superamento delle problematiche connesse al festivo infrasettimanale;

– pagamento delle indennità durante le giornate di ferie. 

Il confronto riprenderà nella giornata del 10 giugno alle ore 11.00.